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CapaRezza




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CapaRezza Album


Verità Supposte (2003)
2003
1.
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14.
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RIT:
Il secondo album è sempre il più difficile
Nella carriera di un artista
Il secondo album è sempre il più difficile (le le le Come On!)
Il secondo album è sempre il più difficile
Nella carriera di un artista
Il secondo album è sempre il più difficile

Italiani brava gente, italiani dal cuore d'oro
L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro
Di santi, di poeti, di mafiosi e navigatori
Ma tutti rivorrebbero tra le dita la Montessori
Inglesi professori che non imparano altra lingua
Inglesi non dovranno mai cambiare moneta
Inglesi guideranno sempre dal lato sbagliato
Per questo chi va a Londra so che ritorna un po' cambiato

I neri giocano bene a pallacanestro
Hanno il ritmo nel sangue ed il pisello grande
I bianchi sui tavoli verdi li trovi ridotti in mutande
Ogni bianco invidia il pisello grande
Dicono che gli arabi scrivono al contrario
Mohamed ha detto che io scrivo al contrario
Dunque ogni cosa giusta rivela il suo contrario
E se no sei d'accordo mi dispiace per te!

Rit.

Le le le le camicie rosse ricucirono il paese
Le camicie nere lo portarono alla guerra
Le camicie verdi vi si son pulite il culo
Gli stilisti dello stivale sono quelli più apprezzati
Quando c'era lui i treni partivano in orario
Quando c'era lui ci deportavano in orario
Quando c'era lui non c'eravamo noi
Che se c'eravamo noi saremo stati impallinati

Allora votami e vedrai ti trovo un posto di lavoro
Votami e vedrai che non ti farai male
Votami e vedrai da domani ti vorrò bene
Figliolo un volta qui era tutta campagna elettorale
Vuoi fare il cantante? Ti servirà una spinta!
Vuoi fare l'assessore? Ti servirà una spinta!
Vuoi fare carriera? Ti servirà un spinta!
Sull'orlo di un burrone avrò bisogno di una spinta!!

Rit.

Calciatori miliardari che rincorrono un pallone
Musicisti miliardari che rincorrono il successo
Industriali miliardari che rincorrono la gnocca
Col superenalotto faccio il botto: mi tocca!
Non sono sposato, diciamo che convivo
Non sono disoccupato, diciamo che sto studiando
Non sono un delinquente, diciamo che mi arrangio
Diciamo diciamo diciamo diciamo un sacco di cazzate!

Non guardare Devil Man, diventi violento!
Non leggere Spider Man, diventi violento!
Non ascoltare Method Man, diventi violento!
Figurati cos'è restare un giorno in parlamento...

I politici no no non sono più quelli di un volta
Le donne no no no non sono più quella di una volta
Io no no no no non sono più quello di una volta
Solo la retorica è rimasta la stessa!!

Rit. X2

. . .


Io sono spazzatura
che spazza razza pura
non provo più paura
colleziono punti di sutura
sul mio carnet di carne
lucido le mie cornee
metto a fuoco in modo tale
che neanche la forestale
può far nulla
ho un obiettivo che trastulla
i miei sensi di colpa
e sto più sotto di una talpa
non gioco a fare il santo ribelle
entra nel mio vivaio
e troverai soltanto nervi a fior di pelle
nelle cinecittà dell'arte
grandi fratelli chiusi in un antro
sono pronti a uno scontro
(che)
persino Raf avrebbe perso il self control
basta una gaffe
a mandare a fanculo
anche il più pronto
ne ho piene le palle
piuttosto non esco
nel gregge rimango
soltanto se faccio il pastore tedesco
(kaputt arresto)
detesto il processo
di omologazione di musica e testo
Io salto come un popcorn
su questa terra che brucia
su questa eterna sfiducia

Nessuna razza
io non sostengo nessuna razza
vostra altezza
zero sassi contro i lapidati nella piazza
sul labbro soltanto un pò d'amarezza
per chi mi ha giudicato con asprezza
nessuna razza
ma un posto a sedere in una carrozza che schizza
fango nei sentieri di un bosco che terrorizza
chi è fuori dal branco conosce con fermezza
ogni insicurezza

Nessuna razza
io non sostengo nessuna razza
vostra altezza
zero sassi contro i lapidati nella piazza
sul labbro soltanto un pò di amarezza
per chi mi ha giudicato con asprezza
nessuna razza
ma un posto a sedere in una carrozza che schizza
fango nei sentieri di un bosco che terrorizza
chi è fuori dal branco conosce con fermezza
l'ebbrezza di una capa quando è rezza

Razze superbe
nessuno che si accoscia
rozzi che sparano razzi da una katiuscia
li lasci e raddoppiano
si fanno e s'accoppano
strano fenomeno
loro si gonfiano
ma i tuoi nervi scoppiano
sappiano che hanno tante voci
ma un suono unìsono
per ogni dotto che sfornano
io rimango pisolo
e mi isolo
stono nel coro
e volteggio sui miei testicoli
non sulle palle di un toro
spiazzo
colui che con discorsi bui fa il duro
suppone verità che in quanto supposte
se le metta nel culo
la situazione è delirante
è come la naia dove
chi più aveva potere
più era ignorante
troppe cose sullo stomaco
mi viene il vomito
mi scopro cinico
mi cambio d'abito
ma non mi pettino
perchè mi piaccio scapigliato
come Boito
non voglio essere interrotto

Cosa ti aspetti da me
a capo di un movimento
non sarei mica contento

Nessuna razza
io non sostengo nessuna razza
vostra altezza
zero sassi contro i lapidati nella piazza
sul labbro soltanto un pò d'amarezza
per chi mi ha giudicato con asprezza
nessuna razza
ma un posto a sedere in una carrozza che schizza
fango nei sentieri di un bosco che terrorizza
chi è fuori dal branco conosce con fermezza
ogni insicurezza

Nessuna razza
io non sostengo nessuna razza
vostra altezza
zero sassi contro i lapidati nella piazza
sul labbro soltanto un pò d'amarezza
per chi mi ha giudicato con asprezza
nessuna razza
ma un posto a sedere in una carrozza che schizza
fango nei sentieri di un bosco che terrorizza
chi è fuori dal branco conosce con fermezza
l'ebbrezza di una capa quando è rezza

. . .


Ma quanti cantanti educati, ste casse! Dite, anche voi come me non pagate le tasse? Ma dai, davvero denunciate le palate di soldoni che fate? Sembrate più buoni di un frate, per le masse. E se fosse, tanto di cappello. Primi della classe, perchè manco all'appello? I prof ed il bidello mi credono un pivello, mi legano le mani ma io scrivo con l'uccello! Se parlo di cazzate tutti dicono che bello, se faccio polemica sono carne da macello. Per carità, molto meglio le banalità, parlare di emozioni, questo è il motto. Prr. com'è? Non trovi emotivo il botto? Se aspetti un secondo te lo propongo da qua sotto... Della poesia me ne fotto, io stesso sono nato per un condom che si è rotto... x7 x8 biscotto.

RIT (x2):
E' per questo che seguo la legge dell'ortica
che ogni giorno mi incita.
Quando butto giù il testo, che vuoi che ti dica...
Non c'è gusto se non irrita.

Parla d'amore, signore, dell'amore che non muore,
ma non concludi un legame, le tue dame ti danno dell'infame, per te si fanno suore.
Non riconosci la prole, pascila da buon pastore,
invece di scoccare le frecce al cuore per fotterti tutti i diritti d'autore.
Ma l'amore che cos'è?
E' un concetto che vuol dire tutto e niente.
Dall'amore scontato dell'uomo innamorato
all'amore in senso lato per la gente.
Caro insegnante, si sente che mente,ù
lei è l'amante che vuole farsi lo studente.
Il suo gommone fa più acqua di un incontinente per chi ama essere pungente.

RIT (x2):
E' per questo che seguo la legge dell'ortica
che ogni giorno mi incita.
Quando butto giù il testo, che vuoi che ti dica...
Non c'è gusto se non irrita.

Mi piace chi stona, chi storpia ciò che suona,
la cantante con la voce buona vada in monastero, nel coro del clero,
invece di sfilare in nero nel fiero galà,
ma che beneficenza, quello è un covo di gagà col paparazzo che ti fa: "Guarda qua!".
Ma su quella foto là,
il mio canarino ci fa montagne di cacca.
Cantano giulivi motivi mordi e fuggi,
costruiti con più calcoli che a Fiuggi,
se la vacca non allatta, che ti mungi? Che, ti pungi? Io no, da me lungi!
Scappo con una sgommata, se ho qualcosa da dire all'amata la metto chinata.
A-ha a-ah mia adorata, l'amore non si dice, si fa, eccomi qua per l'ammucchiata.

RIT (x2):
E' per questo che seguo la legge dell'ortica-a-a
Quando butto giù il testo, che vuoi che ti dica-a-a...

Si lavora e si fatica per la legge dell'ortica.

. . .


Cameriere, portami da bere ancora un bicchiere di Franciacorta che ho da mettere alla porta, un'altra storia andata storta, stavolta l'amata è morta, sepolta e dannata, brindo a momenti piangenti come salici in calici d'annata, mica con uva annacquata
Bacco, guida tu questo insano caduto per mano di femmina, insisto, giacchè il meteo ha previsto banchi di nebbia sulla mia retina
Qui si brinda e non si lesina anche se si da un'immagine pessima di se stessi dopo l'ennesima sorsata assimilata per te
Eeeeh ubriaca è la mia vista la la laa
Eeeeh ubriaco sono io...
Tant'è vero, che vedo gente che apprezza e gente che no perchè avvezza a tirare di scherno, nella rete di un teleschermo appeso alla parete, come il padre eterno
In questo inferno c'è chi tenta di riunire la famiglia e invece si mette in bella vista vestita da uno stilista, nel programma in cui ci si accapiglia
Garcon!
Altra bottiglia, che sta roba piglia ad acido, ora vedo sulla mia epidermide vermi che non vedrei se fossi lucido, politici che giocano agli attori, ragazzi, che per lavoro c'hanno I genitori... uè, sono diventati tutti pazzi, li han convinti che saranno tutti imprenditoriii...
Eeeeh ubriaca è la mia vista la la laa
Eeeeh ubriaco sono io...
Ecco, arriva l'orco cattivo giulivo e suadente, un fiero menzognero che sa dire solo ciò che vuol sentire la gente, io non lo tocco il suo saio sono un sorcio sordo al pifferaio, oltretutto non sono più sveglio e poi, più tracanno coppe più m'inguaio
Il vino fa brutti scherzi ma lo bevo per conto terzi e subisco, è già mattina, e la puntina è vicina alla fine del disco, me ne infischio, un altro fiasco e mi addormenterò tranquillo, e al mio risveglio so che non vedrò ciò che ho veduto essendo brillo, per te
Eeeeh ubriaca è la mia vista la la laa
Eeeeh ubriaco sono io...

. . .


Stamattina mischio l'Orzoro con l'Ovomaltina e me la bevo amaro come il Petrus
Indeciso se indossare un jeans Pooh o un jeans Jesus, metto un Wrangler, poi leggo I Peanuts di Linus, esco con calma, pago lo Zagor con la moneta romana dell'Ergo Spalma
Come Fred vado dalla mia Wilma
La sogno su di un amaca all'ombra di una palma
La mia macchina? 131 Supermirafiori
Nello stereo:
"Un corpo e un anima" di Wess e Dori Ghezzi
In giro vedessi che prezzi, mamma santa, un Dalek a lire 150
Ho un Settebello nei miei panta a zampa anni '70 e tanta voglia di metterla a novanta, questa vita molto bassa passa, e guai a chi non se la spassa mai
Mai, mai e poi mai riproverò questi brividi, mai e poi mai riproverò cose simili
Mai e poi mai le elimini, aiuto, sto diventando come Limiti!
Sarà il cavallo che solletica il fringuello, saranno certe foto sul Monello che mi fanno Intrepido, mi sento fico quando faccio centro, amore ti ho portato il Rosso Antico, diamoci dentro!
Che più si aspetta più I tempi si fanno cupi. Rimpiango Sandokan sul Cinevisor Mupi, I lupi di Fabuland, I Lego, I Trasferelli, le scatole di Silvan e di Tony Binarelli
Bontempi quelli degli organetti che soffiavano motivi validi
Adica pongo che si fanno morbidi tra le mie mani, richiami così vicini da non apparire più lontani, in una spirale verso il disastro, una Girella nella bocca del Golosastro, uno strazio
Topo Ignazio buttami un mattone sulla testa che questa nostalgia non passa mai
Mai, mai e poi mai riproverò questi brividi, mai e poi mai riproverò cose simili
Mai e poi mai le elimini, aiuto, sto diventando come Limiti!
Va bene, ora c'è l'Eurostar ma prima c'era il Lima, amavo gustarmelo in vetrina, shokkato, la stessa che una volta ho appannato col fiato quando hanno esposto il calcio-balilla calamitato
Erano gli anni dell'acciaio Inox, ogni bambino sullo spazzolino aveva il Paperino's
Chi non sa cos'è ne resta fuori, chi non sa che Ariel "fredda lo sporco e accarezza I colori" non capisce, che siamo peggiorati tanto che te ne vergogni, che Migliorati sono solo "bambole dei sogni", che muori per trattori ed animali, che il Dolce Forno può fare pure le torte nuziali
Ridi pure ma la situazione è tragica per chi è convinto che la maglieria sia magica, nessuna logica mi salva, sai, sono un fottuto nostalgico, non mi riprenderò mai
Mai, mai e poi mai riproverò questi brividi, mai e poi mai riproverò cose simili
Mai e poi mai le elimini, aiuto, sto diventando come Limiti!

. . .


Io vengo dalla luna
che il cielo vi attraversa
e trovo inopportuna
la paura
per una cultura diversa
che su di me riversa
la sua follia perversa
arriva al punto
che quando mi vede sterza
vuole mettermi sotto 'sto signorotto
che si fa vanto
del santo attaccato sul cruscotto
non ha capito che sono disposto
a stare sotto
solamente quando fotto
(torna al tuo paese sei diverso)
impossibile vengo dall'universo
la rotta ho perso
che vuoi che ti dica
tu sei nato qui
perché qui ti ha partorito una fica
in che saresti migliore
fammi il favore compare
qui non c'è affare che tu possa meritare
sei confinato
ma nel tuo stato mentale
io sono lunatico
e pratico dove cazzo mi pare

RIT:
Io non sono nero
io non sono bianco
io non sono attivo
io non sono stanco
io non provengo da nazione alcuna
io, si, io vengo dalla luna

io non sono sano
io non sono pazzo
io non sono vero
io non sono falso
io non ti porto jella ne fortuna
io, si, ti porto sulla luna

io vengo dalla luna
io vengo dalla luna
io vengo dalla luna
io vengo vengo

Ce l'hai con me
perché ti fotto il lavoro
perché ti fotto la macchina
o ti fotto la tipa sotto la luna
cosa vuoi che sia poi
non è colpa mia
se la tua donna
di cognome fa Pompilio come Numa
dici che sono brutto
che puzzo come un ratto
ma sei un coatto
e soprattutto non sei
Paul Newman
Non mi prende che di striscio
la tua fiction
e piscio sul tuo show
che fila liscio come il Truman
Ho nostalgia della mia luna leggera
ricordo una sera
le stelle d'una bandiera ma
era
una speranza
era
una frontiera
era
la primavera di una nuova era
era
(Stupido ti riempiamo di ninnoli da subito
in cambio del tuo stato di libero suddito)
No!
è una proposta inopportuna
tieniti la terra uomo
io voglio la luna

Io non sono nero
io non sono bianco
io non sono attivo
io non sono stanco
io non provengo da nazione alcuna
io, si, io vengo dalla luna

io non sono sano
io non sono pazzo
io non sono vero
io non sono falso
io non ti porto jella ne fortuna
io, si, ti porto sulla luna

Io vengo dalla luna
io vengo dalla luna
io vengo dalla luna
io vengo vengo

Non è stato facile per me
trovarmi qui
ospite inatteso
peso indesiderato arreso
complici satelliti che
riflettono un benessere artificiale
luna sotto la quale parlare d'amore

Scaldati in casa
davanti al tuo televisore
la verità
della tua mentalità
è che la fiction sia meglio
della vita reale
qui invece è imprevedibile
qui non è frutto
di qualcosa già scritto
su un libro
che hai già letto tutto
ma io io io no io io io

io vengo dalla luna
io vengo dalla luna
io vengo dalla luna
io vengo vengo vengo

. . .


Io sono l'untore
e quando si fa buio
spunto come un fungo,
ungo dove giungo,
rimango guardingo nel mio ramingo girovagare,
chi vuol mandarmi a cagare deve gridare: "Dagli all'untore!"
- il mio trip al momento è un unguento sanguinolento che stendo su pareti di cemento che intendo elevare a monumento alla stupidità,
nell'intento mi cimento con facilità.

Cinica figura nell'oscura notte,
sporco le porte, porto la morte,
chi se ne fotte,
se mi beccano mi spaccano di botte,
come minimo mi ritrovate cliccato su Rotten.

Il mio cuore batte più delle battone,
quando porto confusione nella popolazione,
ne traggo giovamento massimo
panico al prossimo ed il prossimo potrebbe essere chiunque.

Cenere, ruggine, sangue di vergine lingua di serpe, saliva e fuliggine.
Ooooh dagli all'untore. (x2)
Sterco di capra, occhio di pavone, piscia di capa nel mio calderone.
Ooooh dagli all'untore. (x2)

Il mattino ha l'oro in bocca per me
e la cacca in bocca per la gente sciocca che s'annusa, s'accusa, s'arrocca,
timorosa d'esser presa pure in chiesa,
stanata e lapidata vittima di illegittima difesa.

Lesa da una percossa, passa il monatto e la addossa in un carretto diretto alla fossa, io no, io intercetterò come un pivot la mossa della ressa anche quando è a me che bussa.
No, non apro, sennò mi scopro per il ruolo che ricopro di capro espiatorio, mi consegnerò se avrò finito il repertorio che invento nel mortorio del mio laboratorio. per farmi fuori, miei cari, ci vogliono sicari sicuri, loschi figuri, temerari miei pari, se sono così rari fatemi il favore, chiudetevi in casa che è ritornato l'untore!

Cenere, ruggine, sangue di vergine lingua di serpe, saliva e fuliggine.
Ooooh dagli all'untore. (x2)
Sterco di capra, occhio di pavone, piscia di capa nel mio calderone.
Ooooh dagli all'untore. (x2)

Io sono la peste che investe le teste di cazzo, il "sozzo bubbone d'un livido paonazzo" che mette imbarazzo. Se mi hai ascoltato, ti ho già infettato, poveretto, sei stato beccato ti hanno portato al Lazzaretto, io me ne torno a letto soddisfatto tengo fede al patto che ho stipulato col maledetto. ...Sono un reietto perfetto per questo m'aspetto un paletto nel petto. ...Mi dileguo, mi diletto.

Cenere, ruggine, sangue di vergine lingua di serpe, saliva e fuliggine.
Ooooh dagli all'untore. (x2)
Sterco di capra, occhio di pavone, piscia di capa nel mio calderone.
Ooooh dagli all'untore. (x2)

. . .


Sono fuori dal tunnel elelelel
del divertimento
sono fuori dal tunnel elelelel
del divertimento
Quando esco di casa e mi annoio
sono molto contento
quando esco di casa e mi annoio
sono molto più contento

Di te che spendi stipendi
stipato in posti stupendi
tra culi su cubi
succubi di beat orrendi
succhi brandy e ti stendi
Dandy non mi comprendi
senti tu non ti offendi
se ti dico che sei trendy
prendi me
per esempio non mi stempio
per un tempio del divertimento
essendo amico di Baldambembo
sono un silenzio
che può diventare musica
se rimo sghembo
su qualsiasi tempo
che sfrequenzo
Collaudo l'autoradio
nell'auto cauto resto
faccia a faccia
con una focaccia
altro che lauto pasto
Capomastro
con validi manovali
ricostruisco
gli argini di una giornata
ai margini della disco
e mi stupisco
quando si uniscono al banchetto
che imbastisco
che dopo mischiano il brachetto
e non capisco
com'è che si finisce a parlare
di jeeg robot
e delle strade di San Francisco

Sono fuori dal tunnel elelelel
del divertimento
sono fuori dal tunnel elelelel
del divertimento
Quando esco di casa e mi annoio
sono molto contento
quando esco di casa e mi annoio
sono molto più contento

Mi piace il cinema
e parecchio
per questo mi chiamano vecchio
è da giovani
spumarsi e laccarsi davanti allo specchio
Sono vecchio punto
e prendo spunto
dal tuo unto ciuffo
Mi sento stretto
come quando inchiappetto un puffo
(Oh, io odio CapaRezza)
Sbuffo pensando a serate tipo
del tipo: "che facciamo?"
io ho una 'Tipo' di seconda mano
che mi fa
da pub, da disco e da divano
sono qua
come un'allodola questo è il mio ramo
io
in una pattume
della TV di costume
in volo senza piume
in un volume di fumetti
sotto il lume
non c'è paragone
basta una birra in fermentazione
e la tipa in fibrillazione
per la nuova posizione
m'attizza la zizza piena
mi delizia la tizia oscena
ho fame non problema
se mi sfizia la pizza a cena
serate a tema
bella gente
salame a fette spesse
VHS e se non bastasse
su le casse!

Sono fuori dal tunnel elelelel
del divertimento
sono fuori dal tunnel elelelel
del divertimento
Quando esco di casa mi annoio
sono molto contento
quando esco di casa mi annoio
sono molto più contento

La la la la la la......

(Gli incontri, gli scontri
lo scambio di opinioni
persone che son fatte
di nomi e di cognomi
venghino signori
che qui c'è il vino buono
le pagine del libro
e le melodie del suono
si vive di ricordi
signori e di giochi
di abbracci sinceri
di pace e di fuochi
di tutti i momenti
tristi e divertenti
e non dei momenti
tristemente divertenti)

(Io vorrei rifare)

. . .


Giù da me da mesi si vive vendendo olive interattive, di noccioli geneticamente prive.
D'estate ragazzine schive, hanno le zinne accennate ma fanno le dive
con vestitini carini, nei camerini non le distingui dai manichini, ma sono vive?
Bush, Saddam, Arafat, Sharon, mah, la nuova collezione Benetton, yu-huu.
Vi auguro una vita elettrizzante, fulminante dalla corrente di un phon.
Ma che futuro come Tron, siamo ancora ai Flinstones,
accidenti l'occidente ha vinto,
l'uomo verace del sud è estinto, ora è tonto e tinto.

RIT.:
Non ti siedi, resti in piedi, giù giù giù giù giù da me,
hey, se non ci credi vieni, giù giù giù giù giù da me,
è inutile che ti dimeni, giù giù giù giù giù da me,
e giù di un giuda, sù di un suda, nuda e cruda giù da me.

E non ci sta la fatica ma c'è chi dice stica, mica vado in una fabbrica,
andateci voi dalla mentalità antica,
io firmo per la liberalizzazione della fica.
Chi ficca in testa che questa è la vita,
chi glielo spiega che non siamo in gita.
E c'è chi se ne va, c'è chi resterà,
sempre c'è chi prende ma non sempre c'è chi da, check out!
Il politico di turno ci fa il suo bla bla bla sul Mezzogiorno,
già crede che qua si sta su Marte,
"prego, per andare affanculo da quella parte...".
Come ti giri ti si chiudono le porte,
ma se appartieni a quelli della corte sei forte,
gli altri, si son fatti da parte mentre i fatti da party ancora muovono gli arti.

RIT.:
Non ti siedi, resti in piedi, giù giù giù giù giù da me,
hey, se non ci credi vieni, giù giù giù giù giù da me,
è inutile che ti dimeni, giù giù giù giù giù da me,
e giù di un giuda, sù di un suda, nuda e cruda giù da me.

La realtà giù da me è una realtà virtuale eccome,
ho la netta sensazione che tutto si dissolva in una bolla di sapone... flop...
la chiamano emancipazione quella di farsi le lampade nel Meridione,
quella di farsi le barche, quella di farsi le marche, quella di farsi può darsi sia la soluzione.
Io mi faccio con dosi di insolazione,
sniffo ossigeno liberato da foglie buone,
calo le pillole di saggezza che i nonni di Caparezza spacciano senza timore.
Sto su nel Sud che è su di me e del Sud io sono succube.
Orsù, dov'è sto Sud, ahimè, è Hollywood giù da me.

RIT.:
Non ti siedi, resti in piedi, giù giù giù giù giù da me,
hey, se non ci credi vieni, giù giù giù giù giù da me,
è inutile che ti dimeni, giù giù giù giù giù da me,
e giù di un giuda, sù di un suda, nuda e cruda giù da me.

. . .


Babbo babbino non picchiarmi tanto forte, t'attacchi al vino e giù coi calci sulle mie gambe corte. Delle legnate sei l'esperto ma ti avverto, toccami ancora e sei morto, non mento, guarda, ho il naso corto! Che, mi diverto a dir cazzate? Mi costa difenderti dai tuoi vizi se m'ammazzi di mazzate. Mammà se la dette a gambe levate, poverina, scompare la tua paga ogni mese, in paese la chiamano fatina. Di lei hanno stima in una cantina di moda, c'è un palo e mezza nuda vi si snoda, fanno la coda per questo, io me ne vergogno, faccio un sogno e vi ci resto: la mamma casalinga e il babbo un uomo saggio e onesto. Ma qualche bastardo beffardo m'attende, mi da del bugiardo, m'offende, ne sento lo sguardo e m'incammino, curvo nel vestitino, occhio basso, capo chino, chi vuole come amico un burattino? Dammi la mano, vienimi vicino, sono di legno non sono più un bambino... Un burattino nelle mani del destino... Lucignolo l'artista s'aggiusta una pista di coca col mignolo, si riempie le tempie di nubi empie, pare un comignolo, prima si fa poi si fa serio, scrive due cazzate sul diario, è un visionario. "Per questa roba c'ho la stima della gente"... Contento per te, ma per me sei davvero un deficiente. Altro che matto, meo amigo, com'è che un fatto sui gradini è solo un fatto e su di un palco è sempre un figo? In TV è arrivato il mago CiucciaFuoco, presuntuoso che vende un mondo sano e generoso. Tu, tirchio più di un negozio di marca, va alla forca, sai di stronzate più di una turca. Piglia per il culo I tuoi pupazzi, numeri e tarocchi, intrallazzi per gli sciocchi, a me non fanno effetto, piuttosto attento alla finanza, conoscono il tuo nome, e sai chi è l'infamone che gliel'ha detto? Dammi la mano, vienimi vicino, sono di legno non sono più un bambino... Un burattino nelle mani del destino... Capocchio... Capocchio... Capocchio... Tornando a casa trovo quei due tipi là, lui è il gatto, lui è la volpe, sono in società, roba onesta: "la nostra banca ha istituito un fondo apposta, dacci il denaro in fondo lo investiamo nell'azione giusta...". Questa è roba fantastica per chi mastica Asimov, non baratto I miei soldi con I Kalashnikov. Sta a vedere che sono io l'asino, ciuco figlio di un ciucco, amico di un tipo tocco e poco lucido. Lucignolo, c'hai il nome di uno stoppino, tu sei una sega, io un burattino, non starmi vicino mannaggia. persino il Ciuccia, che sta a cuccia con la grata in faccia, ha detto al secondino che se esce viene a darmi la caccia. Nella storiaccia la fata ha un ruolo incisivo: mamma+lap dance= ospite televisivo dall'audience definitivo, mentre io vivo una pena. Arriva il grillo e grida: "Capa, in culo alla balena!" Dammi la mano, vienimi vicino, sono di legno non sono più un bambino... Un burattino nelle mani del destino...

. . .


Buonasera e benvenuti ad una nuova puntata di Stato Interessante, stasera parleremo del ruolo dell'informazione, in questo paese di grandissimi fi..."
"Suo papà l'ha abbandonata che aveva appena 3 anni, per sposarsi con un transessuale, qualcuno vuole dire la sua?"

Ma che bella trasmissione, somiglia con precisione alla poltiglia marrone, delle mie chiappone dopo colazione.
Ma dov'è il pudore di queste persone, pagate per dare un opinione, drogate dalla televisione.
Genitori orchi, figli Snorky, parenti contenti di stare in tv a lavare panni sporchi.
Cerchi nuovi sbocchi per gli occhi,
fai zapping e ti shokki, trovi sciocchi gli show che imbocchi.
Ti incacchi con presentatori ingrati, stipendiati da innamorati,
casi umani spesso interpretati da attori improvvisati,
ballerini incalliti giudicati da maleducati,
loro saranno famosi? Noi saremo frustrati!

Abituati ad una TV accesa che ci pare spenta,
ci pesa la gente che si accontenta da casa
e non si addormenta, ma si gasa, commenta,
e segue attenta 'sto scempio mentre lo share aumenta!

RIT.:
Perché nella vita vince chi figura, farà passi da gigante chi figura,
possiamo farlo tutti quanti, benvenuti nell'età dei figuranti.
Perché nella vita vince chi figura, farà passi da gigante chi figura,
lo mette in culo a tutti quanti, benvenuti nell'età dei figuranti.

"Buona sera sig. Reza Capa, prego si accomodi..."

Oggi vali poco se appoggi e tanto quanto distruggi, immagina una pagina di insulti insulsi roba da lama nei polsi, morsi e pochi rimorsi, mai pronti I soccorsi... o "aborro questi discorsi...", nei salotti TV figuranti stolti fanno più ascolti di molti programmi colti, tant'è che tanti li han tolti dando potere a spalti di giudicanti tanti re, pochi fanti. Nei comizi tizi arroganti attizzano tizzoni ardenti, schizzano epiteti pesanti, vanti. Venti spinti da fiati spenti soffiano intenti ad abbattere abbattono e gli abbattuti si battono finché possono, poi capitolano, capito non ho il capitolo che sto scrivendo, non mi offendo ne mi sorprendo se ti difendo, così facendo rendo per ciò che innalzo, per ciò che stendo...

RIT.:
Perché nella vita vince chi figura, farà passi da gigante chi figura,
possiamo farlo tutti quanti, benvenuti nell'età dei figuranti.
Perché nella vita vince chi figura, farà passi da gigante chi figura,
lo mette in culo a tutti quanti, benvenuti nell'età dei figuranti.

Everybody nau... Nau nau nau...
"Se vorrai, potrai figurare anche tu, vedrai che il mondo ti sorriderà"

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Povero Dio tirato in ballo dagli uomini, ma che religioni, sono questioni da economi, questi omini minimizzano rombi di bolidi, boom, fanno sempre i loro porci comodi, nel nome del Padre figli che si fanno invalidi, senti solo alibi squallidi, danno ragione solamente a visi pallidi, quelli diversi riversi ed esanimi. Partono plotoni di uomini di uomini, verso postazioni di uomini di uomini, aggressori con volti di uomini di uomini, aggrediscono figli di uomini di uomini, in un circo massimo di uomini di uomini, nell'Anno Domini di uomini di uomini, subiamo il fascino di uomini di uomini, come ninfomani di uomini di uomini. Non vengo con te nel deserto, scusami se diserto ma preferisco... Io preferisco ammazzare il tempo, preferisco sparare cazzate, preferisco fare esplodere una moda, preferisco morire d'amore, preferisco caricare la sveglia, preferisco puntare alla roulette, preferisco il fuoco di un obiettivo, preferisco che tu rimanga vivo. Gli uomini versano il tributo di nostalgie per epoche che mai hanno vissuto la bandiera e il saluto, o con noi o stai muto, questo ? il terzo millennio, benvenuto! Chiedo aiuto a Newton, Isacco, come cacchio si fa a sopportare fatti di 'sta gravit?? Anacronistica, la verit? che viene a galla, esperto di balistica misurami 'sta balla e seguimi in questo viaggio tra santi e demoni, che invece sono solo uomini di uomini, tu che sei forte, alla morte sopravvivimi, io sono debole quindi l'anima minami, caro paese dalle belle pretese chiedimi se ti vedo come friend o come enemy, ti piace fare la pace ma allora spiegami 'sti missili che fischiano nell'aria come un theremin. Non vengo con te nel deserto, scusami se diserto ma preferisco... Io preferisco ammazzare il tempo, preferisco sparare cazzate, preferisco fare esplodere una moda, preferisco morire d'amore, preferisco caricare la sveglia, preferisco puntare alla roulette, preferisco il fuoco di un obiettivo, preferisco che tu rimanga vivo. Partono plotoni di uomini di uomini, verso postazioni di uomini di uomini, aggressori con volti di uomini di uomini, aggrediscono figli di uomini di uomini, in un circo massimo di uomini di uomini, nell'Anno Domini di uomini di uomini, subiamo il fascino di uomini di uomini, come ninfomani di uomini si ma... Io preferisco ammazzare il tempo, preferisco sparare cazzate, preferisco fare esplodere una moda, preferisco morire d'amore, preferisco caricare la sveglia, preferisco puntare alla roulette, preferisco il fuoco di un obiettivo, preferisco che tu rimanga vivo.

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Chi sei tu che tormenti la mia mente sgombra nascosto nell'ombra, sembra tu voglia portarmi stretto al collo, come un insetto a mollo in una goccia d'ambra.
Chi sei tu che ti vedo a fianco e sbianco come Kimba, mi frulli i testicoli come maracas a ritmo di samba, tu sei la macumba che y ariba come la Bamba.
Una carcassa viva rinvenuta a riva, arriva la mignatta che salassa ogni linfa creativa, ogni tua visita priva di fiato, perchè mi vieni a svegliare appena mi vedi addormentato.
Chi sei maledetto, chi sei?
Non ho riparo nel mio letto, chi sei?
Non mi hai detto chi sei?
Uno spirito, un folletto chi sei, chi sei tu, chi sei?
Io sono Caparezza, vengo dalla monnezza, ti schiaccio sul cuscino come un moscerino su di un parabrezza, io sono Caparezza, tutt'altro che una carezza, non mi puoi uccidere perchè io vivo in te, tu vivi in me.
Non ce la faccio, sto diventando di ghiaccio, a questo qui non gli piaccio, meglio se taccio, penso che se lo caccio mi gonfia come un polpaccio.
Da giorni sono in terapia, ciao dottore mi servono cure per la schizzofrenia, vedo fantasmi con tutti i crismi in casa mia, mi hanno detto che è tutto frutto di fantasia, si hanno ragione, ma la questione, è che stanotte la visione me le ha date di santa ragione...mi dia la soluzione, sono pronto a pagare, persino a cagare più di un milione, dottore lei non presta attenzione, non le interessa affatto la mia guarigione.
Ma perchè non mi parla dottore, son qui da due ore e lei non fa che ridacchiare...dottore...dottore?
Io sono Caparezza, vengo dalla monnezza, ti schiaccio sul cuscino come un moscerino su di un parabrezza, io sono Caparezza, tutt'altro che una carezza, non mi puoi uccidere perchè io vivo in te, tu vivi in me.

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(Jodel)

Io non faccio spettacolo io do spettacolo come
mio nonno ubriaco nel giorno della mia comunione.
Talmente fuori di melone
che ho parenti per niente contenti di portare il mio stesso cognome.
Lasciatemi la presunzione
di sentirmi letame,
a volte duro a volte liquame.
Ma che voglia di fama, sono un morto di fame,
ma che posto a tavola ho la ciotola come un cane.
Abbaio per un paio di piatti che mendico,
potrei fare il collerico, pero' me lo dimentico.
Mi sta accanto un autentico medico che mi dice
"Non ti rendi conto che diventi schizofrenico?"
Zitto medico, mi costi caro!
Io valgo zero,
E non chiamarmi artista, ma cazzaro!
E' chiaro?!
Io sono cazzaro, alla radice.
Sono felice nella fece dovrei piangere ed invece...

(Jodel)

Sono malato, ma da un lato non do fiato a vittimismi,
un Mirko con tutti i crismi,
Licia kiss me.
Ambisco all'oscar, ma quello degli aforismi.
Dovevo farmi la doccia, ma mi hanno dato un freesbie
e puzzo da schifo, bevo a sbafo.
Scampato al mio destino come un clandestino in uno scafo.
Occhi spalancati come un gufo,
costruisco tufo su tufo un futuro che mi vede UFO,
sicuro che mi stufo,
lo giuro su ogni ciuffo,
dovrei suonare la tromba per quante volte sbuffo.
Se mi tuffo in una mia idea,
mi ritrovo in apnea in una marea di diarrea. Lo trovo buffo.

Io sono vivo, ma non vivo perche' respiro:
mi sento vivo solo se sfilo la stilo e scrivo.
Quando sono nato non capivo, ed ora che continuo a non capire,
non mi resta che...

(Jodel)

Rido, ma piango di gusto,
se vedo il bell'imbusto palestrato e lampadato al punto giusto.
Io che tra le ciocche c'ho il fango di Woodstock, puzzo,
accumulo per ore il sudore che spruzzo.
Amo le donne che sanno di merluzzo,
piu' che soubrette da paillettes e piume di struzzo,
ruzzolo in un gruzzolo di gioia,
anche se l'estate non la passo nello spasso della playa.
Sono la chiavica campione in carica,
ma ho la calotta cranica che scotta come roccia lavica,
e nella gara di chi bara nella musica,
sono in gioco con un due di picche nella manica.
L'unica certezza e' che finisco male,
muore Caparezza, tutti al funerale!
E' paradossale, ma io non vengo, non ci tengo,
mamma, quanti dischi venderanno se mi spengo!

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